I Murgini http://www.imurgini.it Vendita Prodotti Biologici Mon, 01 Feb 2016 10:38:27 +0000 it-IT hourly 1 http://wordpress.org/?v=4.1.9 Cereali chemical-free http://www.imurgini.it/cereali-chemical-free/ http://www.imurgini.it/cereali-chemical-free/#comments Wed, 08 Jul 2015 11:13:35 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3233 Normalmente si utilizzano le fosfine. Ma nell’azienda “I Murgini” per sanificare i semi si ricorre alle microonde. È possibile mettere le tecnologie più avanzate al servizio dell’agricoltura biologica? Pare proprio di sì e succede nel nostro Sud. Precisamente nelle campagne di Ruvo di Puglia, nel barese, dove l’azienda “I Murgini” di Saverio Verna, che coltiva e produce soltanto cereali antichi e legumi dell’Alta Murgia, sanifica i suoi prodotti […]

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Normalmente si utilizzano le fosfine. Ma nell’azienda “I Murgini” per sanificare i semi si ricorre alle microonde.

È possibile mettere le tecnologie più avanzate al servizio dell’agricoltura biologica? Pare proprio di sì e succede nel nostro Sud. Precisamente nelle campagne di Ruvo di Puglia, nel barese, dove l’azienda “I Murgini” di Saverio Verna, che coltiva e produce soltanto cereali antichi e legumi dell’Alta Murgia, sanifica i suoi prodotti con le alte temperature preservandone il sapore insieme alle proprietà nutrizionali dei semi. L’azienda, non lontana dal bosco
Scoparello, un resto dei querceti antichi della Murgia oggi protetto, deriva dalla masseria Modesti, il cui nucleo più antico risale al XVIII secolo. Qui il titolare, con l’intenzione di recuperare il meglio dalla tradizione contadina
utilizzando le risorse del presente, ha scelto la nuova tecnologia di sanificazione sviluppata dalla società Emitech di Molfetta (Ba), in collaborazione con l’università di Firenze e il Centro ricerche Bonomo di Andria (Bat), col patrocinio del ministero delle Politiche agroalimentari. Un metodo che lascia i semi sani e sicuri e di conseguenza farine e prodotti di trasformazione genuini, oltreché biologici, grazie alle microonde, evitando di esporre gli operatori e i consumatori alle fosfine normalmente utilizzate per sanificare i cereali. Ma a che serve la sanificazione? E cosa sono le fosfine? «Si tratta di un processo al quale sono sottoposti normalmente legumi e cereali prima della loro commercializzazione e trasformazione – spiega Saverio Verna – È indispensabile per la sicurezza alimentare visto
che serve a rimuovere batteri, funghi, muffe e anche gli insetti». La tecnica più diffusa
per riuscire in questo obiettivo è la cosiddetta “fumigazione”, che consiste nell’eliminare i microrganismi tramite i gas a rilascio lento chiamati appunto fosfine, in ambiente controllato per evitare dispersioni. Ma proprio per questo sono inquinanti per l’ambiente e tossici, anzi letali per ogni altro animale, compreso l’uomo. Per di più rimangono
sul seme entrando a far parte di quelle sostanze inquinanti che assorbiamo nel nostro organismo e che rappresentano, con le loro conseguenze sulla salute, l’altra faccia dell’abbondanza alimentare in cui viviamo. La via
dell’azienda “I Murgini” però è diversa, visto che il metodo messo a punto da Emitech, grazie al suo background di ricerca sulle applicazioni dell’elettromagnetismo in campo industriale, prescinde da questa sostanza e si basa sulle
microonde: «Grazie a questa tecnologia chemical-free – dice Saverio – abbiamo finalmente bandito le fosfine dalla nostra catena alimentare. E orientato il nostro modello di agricoltura verso una crescita sostenibile: il passo successivo sarà sensibilizzare i consumatori verso scelte alimentari consapevoli per innescare comportamenti virtuosi nel quotidiano».

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EXPO IN GIALLO http://www.imurgini.it/expo-in-giallo/ http://www.imurgini.it/expo-in-giallo/#comments Wed, 08 Jul 2015 10:42:52 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3229 Per tre giorni “Festambiente” si è trasferita nella Cascina Triulza. Fra blitz contro gli ogm, laboratori con i bambini e confronti sulla qualità alimentare   Lungo il decumano, il viale principale dell’Expo, una singolare cow parade di mucche multicolore in vetroresina ci accompagna alla Cascina Triulza, l’unico edificio presente nell’area espositiva già prima dell’inizio dei lavori e affidato alla società civile. Proprio in questa […]

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Per tre giorni “Festambiente” si è trasferita nella Cascina Triulza. Fra blitz
contro gli ogm, laboratori con i bambini e confronti sulla qualità alimentare

 

Lungo il decumano, il viale principale dell’Expo, una singolare cow parade di mucche multicolore in vetroresina ci
accompagna alla Cascina Triulza, l’unico edificio presente nell’area espositiva già prima dell’inizio dei lavori e affidato alla società civile. Proprio in questa struttura, incastonata nella mastodontica architettura mondiale, Legambiente ha costruito FestambientExpo. Tre giorni, dal 5 al 7 giugno, che hanno colorato di giallo la Cascina aprendola al confronto su agricoltura, turismo sostenibile, alimentazione e legalità. Al taglio del nastro, tra bandiere e sorrisi, s’è affacciato anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha stretto la mano ai sindaci dei comuni premiati con le 5 Vele di Legambiente, la campagna dell’associazione che ha riunito all’Expo gli amministratori delle zone costiere che credono nella bellezza e nella valorizzazione delle risorse ambientali. «Durante la festa abbiamo raccontato la bellezza del cibo – spiega Rossella Muroni, direttrice generale di Legambiente – che mette in relazione chi lo produce e chi ne fruisce. Il cibo è l’espressione dei saperi, della qualità
territoriale e della bellezza di cui l’Italia deve tornare a essere fiera. Abbiamo spiegato e ascoltato i vari modelli di agricoltura sostenibile, e lo abbiamo fatto anche tramite f lashmob contro gli ogm e contro i cambiamenti climatici. Un modo per ricordare che oggi l’agricoltura è tra i problemi che creano cambiamenti climatici, mentre potrebbe essere tra le soluzioni se si scegliesse un modello agricolo e di qualità». Ed è stato infatti il colore delle bandiere, abbinato alla contestazione pacifica in pieno stile Legambiente, che ha attirato l’attenzione dei visitatori sul decumano quando una trentina di magliette gialle, nel pomeriggio di sabato, si sono presentate con lo striscione “No ogm, sì biologico”. Gli slogan hanno in un primo momento catturato l’attenzione dei passanti. Poi, mano a mano che la consapevolezza ha preso campo, sono cominciati gli applausi, i sorrisi e svariati incoraggiamenti dei visitatori per quella che resterà la prima manifestazione pacifica all’interno dell’Expo. La seconda non si è fatta attendere, il giorno dopo, con una trentina di pinguini raggruppati intorno allo striscione “In marcia per il clima”. Ma i tre giorni di questa edizione speciale di Festambiente (le altre si terranno durante i prossimi mesi lungo la Penisola, vedi il servizio a pag. 82) sono serviti soprattutto per portare in evidenza l’Italia dell’eccellenza alimentare. Tutto scandito dalla voce dei produttori, diventati per l’occasione veri e propri “Ambasciatori del territorio” e custodi di una qualità legata a filo doppio con la sostenibilità ambientale. Infine, sono passati in rassegna anche i Parchi e le Aree protette, la lotta alle ecomafie e il turismo sostenibile: tutto tramite laboratori didattici per bambini e famiglie, con l’obiettivo di fare della visita all’Expo qualcosa di più che una semplice vacanza.

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Chiude con un successo oltre le previsioni la IV Edizione di Levante Prof http://www.imurgini.it/chiude-con-un-successo-oltre-le-previsioni-la-iv-edizione-di-levante-prof/ http://www.imurgini.it/chiude-con-un-successo-oltre-le-previsioni-la-iv-edizione-di-levante-prof/#comments Sat, 14 Mar 2015 11:35:00 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3116 Oltre ventimila presenze, con la partecipazione di 250 aziende e marchi, la manifestazione biennale sta assumendo sempre più un carattere internazionale «Oltre 20 mila le presenze registrate, con grande affluenza di visitatori, non solo di operatori specializzati ma anche di aspiranti cuochi e di appassionati di cucina, provenienti da tutta Italia e dall’estero – principalmente […]

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Oltre ventimila presenze, con la partecipazione di 250 aziende e marchi, la manifestazione biennale sta assumendo sempre più un carattere internazionale

«Oltre 20 mila le presenze registrate, con grande affluenza di visitatori, non solo di operatori specializzati ma anche di aspiranti cuochi e di appassionati di cucina, provenienti da tutta Italia e dall’estero – principalmente da Albania, Grecia, Montenegro, Croazia, Slovenia e dal Marocco -, con un incremento del 20% di espositori e visitatori rispetto all’edizione passata. Un’esposizione di 16 mila mq. con 250 tra aziende e marchi, che ha visto la partecipazione dei grandi nomi della produzione nazionale e regionale, e di aziende provenienti dall’Europa, che si dicono soddisfatte dei risultati ottenuti e dei numerosi incontri commerciali realizzati con rappresentati e buyer specializzati.

È stato questo il principale obiettivo raggiunto dal promotore della fiera Ezio Amendola, presidente della DMP Srl di Roma, con la IV edizione della manifestazione biennale Levante Prof – specializzata nella filiera del grano (panificazione, pasticceria, pizzeria e pasta fresca), gelateria, birra, vino, bar, ristorazione, confezionamento, pubblici esercizi & hotellerie – che si è conclusa oggi nel nuovo padiglione della Fiera del Levante di Bari.

Grande interesse hanno suscitato le novità nei vari settori, tra le quali: la struttura ambulante di cibo di strada “fish & wine” che promuove l’alimentazione mediterranea attraverso la vendita di un “fritto misto di pesce” abbinato a vino di qualità; la “pasta-snack” realizzata con farine di grani antichi e legumi biologici I Murgini; la miscela di caffè napoletano 100% arabica, composta da caffè ottenuti dalle più rigorose selezioni da caffèKenon; la confettura di carota di Polignano a Mare – che ha il riconoscimento “Slow Food” – della tenuta Terre di San Vito; il forno che, collegato alla rete e con tablet incorporato, scarica le ricette e imposta tempi e modalità di cottura; e proposte per destagionalizzare le gelaterie, lavorando con le scorte residue dell’estate.

Numerosi sono stati i momenti di approfondimento, tra i quali: le demo dedicate al cake design; la 9^ ed. del concorso di gelateria Trofeo PuntoIT con tema “Gelato a km zero”; il “Pizza Talent Show” che, organizzato dalla rivista Pizza&Core, ha visto talentuosi pizzaioli sfidarsi tra loro per vincere il “Premio del Gusto”; l’evento dedicato interamente alla focaccia barese “È tempo di focaccia” organizzato dal Consorzio della Focaccia Barese in collaborazione con AssiPan che ha visto tanti bambini pugliesi cimentarsi nella preparazione dell’impasto e nella realizzazione della focaccia; corsi di cucina a cura di Selezione Casillo e dimostrazioni delle principali tecniche della caffetteria organizzate dall’Accademia del Caffè Rosito. «

Quattro edizioni sono un’ottima base e una garanzia – ha dichiarato Ezio Amendola, organizzatore di Levante PROF – per riproporre nel 2017 una delle più importanti fiere internazionali del settore nel Mezzogiorno per gli addetti ai lavori. Novità di quest’anno è stata la firma del protocollo d’intesa con il Consolato Onorario del Marocco per promuovere una manifestazione gemella a Maghreb il prossimo anno coinvolgendo le aziende nostrane interessate a scambi commerciale sul mercato dell’Africa settentrionale.»

 

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Quando il danno lo fà l’ente pubblico http://www.imurgini.it/quando-il-danno-lo-fa-lente-pubblico/ http://www.imurgini.it/quando-il-danno-lo-fa-lente-pubblico/#comments Mon, 09 Feb 2015 10:50:35 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3053 I danni causati dai cinghiali alle colture agricole si fanno di giorno in giorno più copiosi ed evidenti. Infatti, i cinghiali presenti sul nostro territorio sono diventati ormai troppi e rappresentano un problema concreto e serio: molte colture – in modo particolare quelle di leguminose – non vengono più raccolte e, in definitiva, vengono di […]

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I danni causati dai cinghiali alle colture agricole si fanno di giorno in giorno più copiosi ed evidenti.

Infatti, i cinghiali presenti sul nostro territorio sono diventati ormai troppi e rappresentano un problema concreto e serio: molte colture – in modo particolare quelle di leguminose – non vengono più raccolte e, in definitiva, vengono di fatto impedite.

I mandorleti sono razziati, gli orti distrutti, i vigneti falcidiati, le fattorie, durante la notte, oggetto di incursioni devastanti.

Ma vediamo di capire come si è potuti arrivare a questo punto.

Qualche anno fa l’ente pubblico – la provincia di Bari – decise il lancio di cinghiali, nel territorio dell’alta murgia.

Ma i cinghiali furono acquistati dall’Europa dell’Est e, dunque, con una chiara violazione di quella legge della Regione Puglia che vieta l’immissione sul territorio regionale di fauna non autoctona.

Le ragioni di questo divieto sono, per altro, di buon senso e cioè di prevenire il rischio sanitario per la comunità, connesso con il fatto che gli animali presi da chissà dove possono essere veicolo di contagio, e di non alterare l’equilibrio biologico e naturalistico del nostro territorio, con interventi che nel medio e lungo periodo producono un danno ambientale enorme.

 

Tuttavia, il danno è ormai fatto, per la salute pubblica, per l’ambiente, per l’economia agricola.

E allora, cosa fà l’ente pubblico per correre ai ripari?

Una bella legge per sanare l’illecito commesso dall’ente pubblico e per scaricarne i costi sulla collettività.

E quindi, con una nuova legge regionale, i cinghiali vengono dichiarati fauna selvatica, cioè patrimonio indisponibile delle Stato da proteggere e tutelare.

Sicchè, vengono stanziate preziose risorse economiche che sono distribuite tra i vari enti ai quali viene dato il compito di studiare, gestire e tutelare la fauna selvatica.

 

Sprechi a parte, purtroppo, per ridurre il numero dei cinghiali, non esistono soluzioni più efficaci se non quella di abbatterli.

Francamente, una terribile carneficina di cui faremmo volentieri fatto a meno!

Resa ancor più dolorosa dal fatto che siamo ambientalisti ed animalisti.

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La sanificazione delle materie prime http://www.imurgini.it/la-sanificazione-delle-materie-prime/ http://www.imurgini.it/la-sanificazione-delle-materie-prime/#comments Mon, 09 Feb 2015 10:44:53 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3047 I cereali ed i legumi dopo la raccolta debbono essere puliti e selezionati, per allontanare i corpi estranei presenti, come le paglie, il terreno e le pietre. Tuttavia, una volta puliti,  –  i legumi in modo particolare –  presentano il rischio  di essere infestati degli insetti. Infatti, durante la fioritura delle piante, gli insetti depositano […]

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I cereali ed i legumi dopo la raccolta debbono essere puliti e selezionati, per allontanare i corpi estranei presenti, come le paglie, il terreno e le pietre.

Tuttavia, una volta puliti,  –  i legumi in modo particolare –  presentano il rischio  di essere infestati degli insetti.

Infatti, durante la fioritura delle piante, gli insetti depositano le uova sui fiori: quando il fiore diventa frutto o baccello, l’uovo depositato vi resta inglobato, per schiudersi  successivamente, magari quando il seme è stato già raccolto.

Per questa ragione, se non si vuole correre il rischio di perdere il raccolto, i semi  vanno sanificati  prima  della loro conservazione o immissione in commercio.

Usualmente la sanificazione viene fatta attraverso la fumigazione con le fosfine che sono gas altamente tossici e letali, al cui contatto gli insetti ma anche le uova presenti nei semi non hanno via di scampo e vengono debellati.

Poiché sono gas mortali anche per l’uomo, il loro uso viene consentito solo in ambienti controllati e chiusi in modo ermetico onde evitare pericolose fuoriuscite.

Nella pratica  quotidiana, tuttavia, la fumigazione presenta un rischio elevato di inquinamento dell’ambiente e di avvelenamento per gli operatori.

Ma l’ulteriore danno è quello che le fosfine –  è scientificamente provato – lasciano residui sui semi e, poiché sono sostanze cancerogene, aumentano il rischio di generare tumori nell’uomo.

Grazie alla tecnologia che utilizza le microonde abbiamo finalmente bandito le fosfine dalla nostra catena alimentare. E orientato il nostro modello di agricoltura verso una crescita sostenibile : il passo successivo è quello di sensibilizzare i consumatori verso scelte alimentari sicure e  consapevoli idonee ad innescare una economia virtuosa.

Gli alimenti biologici non potrebbero essere sanificati con le fosfine perché, qualora lo fossero, non potrebbero definirsi più biologici; tuttavia, su questo argomento non vi è una conoscenza reale, nemmeno da parte degli organismi di certificazione biologica….

Con evidente danno per il consumatore che acquista gli alimenti biologici per assicurarsi una buona salute!

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Farine e semole integrali per vivere in salute http://www.imurgini.it/farine-e-semole-integrali-per-vivere-salute/ http://www.imurgini.it/farine-e-semole-integrali-per-vivere-salute/#comments Mon, 09 Feb 2015 10:39:38 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3042 Con il termine farina si suole indicare quella ottenuta dalla molitura del grano tenero. Le semole, invece, sono quelle ricavate dal grano duro ed utilizzate per fare la pasta.   Le farine e le semole integrali contengono tutte le parti del chicco di grano a differenza delle altre che invece, essendo più raffinate, contengono solamente […]

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Con il termine farina si suole indicare quella ottenuta dalla molitura del grano tenero.

Le semole, invece, sono quelle ricavate dal grano duro ed utilizzate per fare la pasta.

 

Le farine e le semole integrali contengono tutte le parti del chicco di grano a differenza delle altre che invece, essendo più raffinate, contengono solamente la parte interna ( endosperma ) che è la parte meno nobile.

 

Infatti, un chicco di grano è composto dall’ endosperma, dal germe, e dalle crusche.

cariosside-chicco-grano

L’endosperma: racchiude amido e glutine che costituiscono la forza della farina. Farine di forza sono quelle che, essendo ricche di glutine, danno impasti molto elastici.

Il germe:  è l’embrione del seme, autentico scrigno di bontà e di pregevolezza. La sua consistenza oleosa è dovuta al fatto che contiene lipidi i quali sono acidi grassi essenziali;  per questa ragione le farine integrali non possono essere conservate a lungo in quanto tendono ad irrancidirsi. Il germe del chicco contiene anche tante vitamine, proteine e sali minerali di alto valore biologico

Le crusche sono le fibre esterne a protezione del chicco, particolarmente ricche di antiossidanti.

 

Se manteniamo insieme tutte le parti del chicco – come nelle farine integrali – queste interagiscono tra di esse e danno vita ad una sinergia che, nel momento in cui mangiamo un alimento integrale, sprigiona nell’organismo umano un effetto benefico e protettivo contro molte malattie. Per questa ragione gli alimenti fatti con farine integrali sono   completi dal punto di vista nutrizionale.

La farina bianca, invece, oltre ad aver perso l’apporto dei nutrienti contenuti nel germe e nella crusca,  ha perso anche gli effetti benefici dovuti alla sinergia ed all’interazione tra tutte le parti del chicco.

Pertanto, gli alimenti fatti con farine molto raffinate – le doppio zero per intenderci – sono un cibo povero. L’effetto che hanno sul nostro organismo è di liberare velocemente gli zuccheri: perciò questi alimenti hanno un indice glicemico molto alto e contribuiscono all’aumento del rischio cardiovascolare ed alla insorgenza di tutte le malattie connesse con gli alti livelli di zucchero nel sangue.

 

Ma noi quali farine consumiamo? E come vengono fatte?

In principio c’erano i molini a pietra i quali, per quanto stiano tornando in auge, sono ancora pochissimi.

Il molino a pietra è fatto da due macine circolari in pietra che, ruotando una sull’altra, moliscono i chicchi che passano tra di esse.

I molini con le macine in pietra possono dare esclusivamente farina integrale. Queste farine molite a pietra non possono conservarsi a lungo perché, essendo ricche di sostanze vitali, nel  corso del tempo tendono ad irrancidirsi.

Le macine in pietra girano molto lentamente e questo rappresenta un ulteriore vantaggio per la salute in quanto le farine non vengono surriscaldate e conservano intatte le loro proprietà nutrizionali.

Oggi, le farine e le semole che consumiamo usualmente vengono prodotte nei moderni molini industriali che utilizzano i cilindri. Questi molini hanno raggiunto livelli tali di raffinazione che riescono ad ottenere altissime rese produttive.

Infatti, la tecnologia molitoria si è specializzata nello sviluppo di soluzioni sempre più avanzate per raffinare, micronizzare e separare le parti del chicco, allo scopo di conservare le farine per lungo tempo, in modo che possano essere prodotte anche molto tempo prima di essere consumate, e dunque a vantaggio degli scambi commerciali.

Insomma, è stata sviluppata una tecnologia che fa male alla salute.

E’ intuibile che le farine integrali che ci vengono propinate dai mulini industriali a cilindri sono “false” in quanto sono miscele di farina bianca e crusca e non hanno nulla in comune con le autentiche farine integrali macinate a pietra.

 

E allora, che fare?

Dovremmo smettere di mangiare?

Oppure, peggio ancora, dovremmo ignorare tutto questo perché tanto, prima o poi, tutto finisce?

Sicuramente no.

Dobbiamo scegliere di mangiare bene perché questo ci serve per vivere in salute e prevenire l’insorgere delle malattie.

E mangiare alimenti integrali autentici fa sicuramente bene alla salute.

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Mangiare sano con i grani antichi http://www.imurgini.it/mangiare-sano-con-grani-antichi/ http://www.imurgini.it/mangiare-sano-con-grani-antichi/#comments Mon, 09 Feb 2015 10:33:50 +0000 http://www.imurgini.it/?p=3037 Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso dei grani antichi e della loro riscoperta dal punto di vista salutistico e nutrizionale. Ma cosa sono esattamente questi grani antichi? I grani antichi sono i grani che venivano coltivati in passato fino agli anni ’70, momento in cui sono comparsi sulla scena i grani moderni. Questi […]

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Negli ultimi tempi si parla sempre più spesso dei grani antichi e della loro riscoperta dal punto di vista salutistico e nutrizionale. Ma cosa sono esattamente questi grani antichi?

I grani antichi sono i grani che venivano coltivati in passato fino agli anni ’70, momento in cui sono comparsi sulla scena i grani moderni.

Questi ultimi sono il risultato di una selezione genetica e cioè di una vera e propria mutazione genetica dei semi antichi fatta in laboratorio attraverso i raggi gamma che sono radiazioni ionizzanti, con l’obiettivo di ottenere varietà nuove di grani, più produttive e con un maggiore contenuto di proteine e, dunque, di glutine.

Infatti, il glutine è un requisito molto importante e dunque richiesto dall’industria di trasformazione perchè quanto più il grano ne è provvisto, tanto maggiore è la “ forza della farina” e cioè l’elasticità e la estensibilità dell’impasto della farina con l’acqua.

 

I grani moderni hanno un fusto molto basso, quelli antichi hanno un fusto che supera i 2 metri di altezza.

Ma la differenza sostanziale è che i grani moderni  richiedono l’uso massiccio di concimi chimici azotati e di erbicidi per poter assicurare le produzioni elevate, mentre i grani antichi sono più rustici e cioè sono in grado di crescere senza l’uso della chimica, assicurando produzioni più ridotte ma di qualità elevata sotto l’aspetto organolettico e salutistico.

Nel corso del tempo, la ricerca e la selezione di varietà più produttive si è fatta sempre più esasperante, con il risultato che i grani attualmente coltivati assicurano farine molto ricche di proteine ed amido ma molto povere – se non addirittura scadenti – dal punto di vista nutrizionale.

Non solo: queste farine troppo ricche di glutine hanno anche l’effetto di scatenare le moderne intolleranze alimentari, risultando addirittura nocive per la salute.

 

Tuttavia, oggi si pone un problema che non è solo quello di dover fronteggiare una incalzante emergenza di tipo alimentare che investe l’intera comunità. C’è anche il problema connesso con la produzione del cibo e cioè con la visione che abbiamo del mondo futuro.

Vale a dire che non possiamo continuare ad avvelenare l’agricoltura, correndo anche il rischio di disperdere il nostro patrimonio genetico vegetale, in nome di un modello di sviluppo dannoso per l’uomo e per l’ambiente, che giova esclusivamente agli interessi dell’industria di trasformazione e dell’industria chimica.

 

Per fortuna, alcuni grani antichi, esempio di un’agricoltura virtuosa e naturale, sopravvivono grazie ai pochi agricoltori che ne sono i custodi in campo.

Le nostre varietà di semi antichi sono il grano duro Cappelli, il grano duro Saragolla rossa del Molise, il grano tenero Germanella.

Nell’ autunno scorso – grazie al generoso interessamento dell’ente parco rurale dell’alta murgia – abbiamo ottenuto dalla banca del seme presso l’università di Bari una manciata di semi di grano duro antico  varietà “Ricco”, la cui coltivazione è ormai da lungo tempo cessata. Lo abbiamo seminato per avviarne la moltiplicazione, consapevoli che prima di riuscire a raggiungere una produzione che ci consenta di darne una diffusione commerciale e dunque di farlo conoscere ad un pubblico di estimatori, dovranno passare degli anni di paziente attesa.

Mi auguro che non abbiate fretta!

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Contadini di Puglia, uno sguardo al futuro http://www.imurgini.it/i-contadini-di-puglia/ http://www.imurgini.it/i-contadini-di-puglia/#comments Mon, 27 Jan 2014 09:45:05 +0000 http://www.imurgini.it/?p=191 Il marchio “i Murgini” ha un significato evocativo. Indica la comunità che abita il territorio del Parco Rurale dell’Alta Murgia. Un popolo di formiche – già raccontato dal meridionalista Tommaso Fiore – così laborioso e tenace da  protendere verso l’eccellenza, in ogni campo. Con questo marchio intendiamo valorizzare il cibo prodotto dalla trasformazione dei cereali […]

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Il marchio “i Murgini” ha un significato evocativo.

Indica la comunità che abita il territorio del Parco Rurale dell’Alta Murgia.

Un popolo di formiche – già raccontato dal meridionalista Tommaso Fiore – così laborioso e tenace da  protendere verso l’eccellenza, in ogni campo.

Con questo marchio intendiamo valorizzare il cibo prodotto dalla trasformazione dei cereali e legumi coltivati con il metodo biologico nel nostro territorio.

La scelta di coltivare senza chimica è innanzitutto una scelta etica perché riteniamo che la salute dell’uomo sia il bene più prezioso.

Siamo consapevoli che la salute dell’uomo è possibile se la terra è in salute e se il cibo viene prodotto secondo natura.

Questa scelta rappresenta anche l’adozione di un modello d’impresa orientato verso il cambiamento della società e la sua evoluzione verso la crescita sostenibile.  Infatti, riteniamo che questa possa realizzarsi solo attraverso la consapevolezza diffusa, in ciascuno di noi,  di essere parte attiva e determinante del sistema, all’interno del quale l’azione di ogni singolo individuo contribuisce a disegnare gli scenari futuri.

Sembra eccessivo, ma non lo è affatto!

Ogni giorno, ciascuno di noi sceglie e sostiene il modello di agricoltura che vuole, ogni giorno ciascuno di noi determina la qualità dell’ambiente, ogni giorno tutti noi disegniamo il futuro che abbiamo in mente.

In che modo?

Attraverso l’acquisto dei prodotti del contadino, con l’impegno nell’eliminare gli sprechi e ridurre le emissioni, con l’adozione dei comportamenti virtuosi idonei a migliorare la qualità della vita e delle relazioni sociali.

Noi, con il nostro lavoro, vogliamo affermare i diritti della terra, i diritti dei contadini ed i diritti dei consumatori contro le lobbies del petrolio, dell’industria sementiera, della finanza.

Siamo i custodi di un territorio che offre prodotti unici nel gusto!

Questa biodiversità è la nostra più grande ricchezza e con perseveranza e pazienza moltiplichiamo semi di varietà antiche affinché i loro frutti possano giungere, in tutta la loro semplice genuinità, sulle vostre tavole, per un’alimentazione davvero sana, biologica e sostenibile.

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Terra Madre http://www.imurgini.it/terra-madre/ http://www.imurgini.it/terra-madre/#comments Sun, 26 Jan 2014 09:45:58 +0000 http://www.imurgini.it/?p=286 Questa è la storia dei MURGINI e della loro terra, un posto così suggestivo che l’imperatore Federico II di Svevia volle edificarvi la casa dell’incanto, Castel del Monte. Ed è proprio qui, nello spazio sconfinato che si staglia intorno al maniero, in questo scenario aspro e di desolante durezza, che tutto ha inizio. Questa però non è […]

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Questa è la storia dei MURGINI e della loro terra, un posto così suggestivo che l’imperatore Federico II di Svevia volle edificarvi la casa dell’incanto, Castel del Monte. Ed è proprio qui, nello spazio sconfinato che si staglia intorno al maniero, in questo scenario aspro e di desolante durezza, che tutto ha inizio.

Questa però non è una storia comune: c’è qualcosa di diverso, un mistero,  che ancora oggi resta indecifrabile. Infatti, questa terra trasmette un fascino così travolgente  da ritrovarsene legati  in modo talvolta indissolubile.

Non è facile spiegare questo legame perché la sua intensità cambia da persona a persona e dipende dalla sensibilità di ciascuno.

Quanto più se ne è dotati, tanto più l’incantesimo dispiega il suo effetto e si viene investiti da una energia strabiliante, portentosa, eccezionale.

I cronisti del tempo narrano che l’imperatore, il quale aveva una sensibilità straordinaria, quando passò per questi luoghi, subì un cambiamento folgorante.
Il biografo, che ne registrava le confidenze e gli stati d’animo, scrisse che Federico avvertì l’emozione totale, assoluta e profonda dell’eterno.
Il brivido dell’immortalità.

L’inquietudine ed il sussulto che ne seguì accese in lui una passione irruenta.

Per dominarla, ma soprattutto per indagarne l’origine, fece incetta di oracoli e profezie dei più affermati indovini, sacerdoti e sciamani.
Voleva scoprire donde si sprigionasse l’energia titanica per poterne attingere nei momenti in cui, lontano da questi luoghi, non dubitava che ne avrebbe avuto bisogno.
Gli stregoni ebbero modo di verificare personalmente il prodigio della straripante forza interiore, della incontenibile tempra, dell’inesauribile trasporto emotivo, della debordante volontà industriosa, di una laboriosità che non ammette cedimenti.

E conclusero che la magia si sprigiona dalla terra, dalle pietre.

Infatti, questa terra è un giacimento infinito ed inesauribile di pietre carsiche che i MURGINI , come eroi del mito,  scavano dai tempi più remoti per affrancare la terra e coltivarla. Le pietre vengono allineate con metodo sapiente per ergere  trulli, tracciare confini, edificare città.

Quante più pietre vengono cavate tanto più ne affiorano in superficie; quanto maggiore è l’impresa di estrarle tanto più grande ed imponente l’opera edificatoria.

Queste pietre sono anime che tornano nel grembo materno, sono spirito pietrificato, sono il  vissuto degli uomini e il respiro della natura. E sono il simbolo stesso della Terra Madre che custodisce i preziosi semi e genera il cibo gustoso e profumato, regalandoci  sensazioni uniche ed intense.

Qui, in Alta Murgia, tra gli infiniti campi che si intrecciano con le folte distese di mandorli ed olivi, nella Masseria Modesti, una comunità rurale di tenaci MURGINI coltiva con metodo biologico le varietà antiche di semi, che  una volta raccolti, vengono sanificati in modo naturale, senza ricorrere alle velenose fosfine.

Naturalmente buoni, i legumi ed i cereali evocano la magia della terra e raccontano di uomini che cedono all’incanto della natura.

Non esiste una terra che non sia la nostra terra.

Non c’è parte del mondo che non sia anche il nostro mondo.

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Manifesto ecologista http://www.imurgini.it/biofac-2014/ http://www.imurgini.it/biofac-2014/#comments Mon, 13 Jan 2014 15:48:11 +0000 http://www.imurgini.it/?p=42 Questa è una pagina di esempio. Differisce da un articolo di blog per rimane in un solo posto ed appare nel menu di navigazione del sito (questo nella maggior parte dei temi)

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Manifesto

Ci facciamo terra, per  esplorarne la consistenza, per indagarne la struttura, per sentirne la tessitura.

Ci facciamo micorriza, per conoscere la rizosfera.

Diventiamo ora albero, ora pianta, ora cespuglio, ma anche erba oppure foglia per apprenderne il ciclo vitale e vibrare all’unisono.

Guardiamo con gli occhi del cane, del gatto, del cavallo, del cinghiale, dell’uccellino e di ogni altro essere vivente di questa terra per raggiungere l’armonia.

Siamo uomini per godere della natura, per preservarla, per utilizzarne le risorse con intelligenza.

Rispettiamo l’ambiente per affermare la nostra libertà.

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