Cereali chemical-free
Normalmente si utilizzano le fosfine. Ma nell’azienda “I Murgini” per sanificare i semi si ricorre alle microonde.
È possibile mettere le tecnologie più avanzate al servizio dell’agricoltura biologica? Pare proprio di sì e succede nel nostro Sud. Precisamente nelle campagne di Ruvo di Puglia, nel barese, dove l’azienda “I Murgini” di Saverio Verna, che coltiva e produce soltanto cereali antichi e legumi dell’Alta Murgia, sanifica i suoi prodotti con le alte temperature preservandone il sapore insieme alle proprietà nutrizionali dei semi. L’azienda, non lontana dal bosco
Scoparello, un resto dei querceti antichi della Murgia oggi protetto, deriva dalla masseria Modesti, il cui nucleo più antico risale al XVIII secolo. Qui il titolare, con l’intenzione di recuperare il meglio dalla tradizione contadina
utilizzando le risorse del presente, ha scelto la nuova tecnologia di sanificazione sviluppata dalla società Emitech di Molfetta (Ba), in collaborazione con l’università di Firenze e il Centro ricerche Bonomo di Andria (Bat), col patrocinio del ministero delle Politiche agroalimentari. Un metodo che lascia i semi sani e sicuri e di conseguenza farine e prodotti di trasformazione genuini, oltreché biologici, grazie alle microonde, evitando di esporre gli operatori e i consumatori alle fosfine normalmente utilizzate per sanificare i cereali. Ma a che serve la sanificazione? E cosa sono le fosfine? «Si tratta di un processo al quale sono sottoposti normalmente legumi e cereali prima della loro commercializzazione e trasformazione – spiega Saverio Verna – È indispensabile per la sicurezza alimentare visto
che serve a rimuovere batteri, funghi, muffe e anche gli insetti». La tecnica più diffusa
per riuscire in questo obiettivo è la cosiddetta “fumigazione”, che consiste nell’eliminare i microrganismi tramite i gas a rilascio lento chiamati appunto fosfine, in ambiente controllato per evitare dispersioni. Ma proprio per questo sono inquinanti per l’ambiente e tossici, anzi letali per ogni altro animale, compreso l’uomo. Per di più rimangono
sul seme entrando a far parte di quelle sostanze inquinanti che assorbiamo nel nostro organismo e che rappresentano, con le loro conseguenze sulla salute, l’altra faccia dell’abbondanza alimentare in cui viviamo. La via
dell’azienda “I Murgini” però è diversa, visto che il metodo messo a punto da Emitech, grazie al suo background di ricerca sulle applicazioni dell’elettromagnetismo in campo industriale, prescinde da questa sostanza e si basa sulle
microonde: «Grazie a questa tecnologia chemical-free – dice Saverio – abbiamo finalmente bandito le fosfine dalla nostra catena alimentare. E orientato il nostro modello di agricoltura verso una crescita sostenibile: il passo successivo sarà sensibilizzare i consumatori verso scelte alimentari consapevoli per innescare comportamenti virtuosi nel quotidiano».