Terra Madre
Questa è la storia dei MURGINI e della loro terra, un posto così suggestivo che l’imperatore Federico II di Svevia volle edificarvi la casa dell’incanto, Castel del Monte. Ed è proprio qui, nello spazio sconfinato che si staglia intorno al maniero, in questo scenario aspro e di desolante durezza, che tutto ha inizio.
Questa però non è una storia comune: c’è qualcosa di diverso, un mistero, che ancora oggi resta indecifrabile. Infatti, questa terra trasmette un fascino così travolgente da ritrovarsene legati in modo talvolta indissolubile.
Non è facile spiegare questo legame perché la sua intensità cambia da persona a persona e dipende dalla sensibilità di ciascuno.
Quanto più se ne è dotati, tanto più l’incantesimo dispiega il suo effetto e si viene investiti da una energia strabiliante, portentosa, eccezionale.
I cronisti del tempo narrano che l’imperatore, il quale aveva una sensibilità straordinaria, quando passò per questi luoghi, subì un cambiamento folgorante.
Il biografo, che ne registrava le confidenze e gli stati d’animo, scrisse che Federico avvertì l’emozione totale, assoluta e profonda dell’eterno.
Il brivido dell’immortalità.
L’inquietudine ed il sussulto che ne seguì accese in lui una passione irruenta.
Per dominarla, ma soprattutto per indagarne l’origine, fece incetta di oracoli e profezie dei più affermati indovini, sacerdoti e sciamani.
Voleva scoprire donde si sprigionasse l’energia titanica per poterne attingere nei momenti in cui, lontano da questi luoghi, non dubitava che ne avrebbe avuto bisogno.
Gli stregoni ebbero modo di verificare personalmente il prodigio della straripante forza interiore, della incontenibile tempra, dell’inesauribile trasporto emotivo, della debordante volontà industriosa, di una laboriosità che non ammette cedimenti.
E conclusero che la magia si sprigiona dalla terra, dalle pietre.
Infatti, questa terra è un giacimento infinito ed inesauribile di pietre carsiche che i MURGINI , come eroi del mito, scavano dai tempi più remoti per affrancare la terra e coltivarla. Le pietre vengono allineate con metodo sapiente per ergere trulli, tracciare confini, edificare città.
Quante più pietre vengono cavate tanto più ne affiorano in superficie; quanto maggiore è l’impresa di estrarle tanto più grande ed imponente l’opera edificatoria.
Queste pietre sono anime che tornano nel grembo materno, sono spirito pietrificato, sono il vissuto degli uomini e il respiro della natura. E sono il simbolo stesso della Terra Madre che custodisce i preziosi semi e genera il cibo gustoso e profumato, regalandoci sensazioni uniche ed intense.
Qui, in Alta Murgia, tra gli infiniti campi che si intrecciano con le folte distese di mandorli ed olivi, nella Masseria Modesti, una comunità rurale di tenaci MURGINI coltiva con metodo biologico le varietà antiche di semi, che una volta raccolti, vengono sanificati in modo naturale, senza ricorrere alle velenose fosfine.
Naturalmente buoni, i legumi ed i cereali evocano la magia della terra e raccontano di uomini che cedono all’incanto della natura.
Non esiste una terra che non sia la nostra terra.
Non c’è parte del mondo che non sia anche il nostro mondo.